Approfittando dei momenti di pausa dalle attività degli équipiers sono andata in giro per l’Arena per raccogliere qualche impressione sugli Itinerari Spirituali di martedì e mercoledì.
Gli équipiers, divisi in gruppi, hanno visitato i luoghi dove San Giovanni Bosco ha vissuto o che gli sono dedicati: Chieri e Colle don Bosco, Valdocco e Maria Ausiliatrice, San Giovannino, il Santuario della Consolata, il Duomo, San Francesco di Sales e il Museo Casa don Bosco.
Tutti sono riusciti a immergersi nella spiritualità dei posti: “È stata una grande esperienza visitare i luoghi di un santo che ha lavorato con e per Cristo”, “Ho trovato molto interessante vedere il territorio dove tutta l’opera di don Bosco è iniziata”, “È stato molto bello andare nei posti in cui don Bosco stava con i giovani”.
Le guide hanno aiutato gli équipiers a immergersi nella spiritualità dei luoghi raccontando e approfondendo in varie lingue la vita del santo. La maggior parte delle coppie conosceva già la sua figura: oltre che in Italia, don Bosco è molto conosciuto anche in Germania, in Belgio e in Francia; in Libano esiste un canale televisivo su cui vengono mandate in onda le storie dei santi, tra cui quella di don Bosco; in Spagna e in Colombia molte scuole e ospedali sono dedicate a lui; in Togo c’è un gruppo di missionari che si riunisce sotto il suo nome.
“Bisogna avere il coraggio di don Bosco, impegnandosi in prima persona per andare incontro a chi soffre, oggi più che mai”, afferma una coppia molto devota del santo, “Penso che tutti dovrebbero conoscere don Bosco, pure i più piccoli” ha concluso uno degli équipiers con cui ho parlato.