Come ben sappiamo a questo Raduno partecipano persone provenienti da tutto il mondo. Ecco alcune voci che ci raccontano un po’ la loro storia e la loro esperienza.
Egidius Vareikis e Rozvita Vareikienë, 66 e 65 anni, sono una coppia di pensionati Lituani alla seconda partecipazione ad un Raduno internazionale dell’Equipe Notre-Dame: «siamo alla nostra seconda esperienza, precedentemente siamo stati a Fatima. Facciamo parte dell’Equipe da una decina di anni e in Lituania siamo tra i più “anziani” visto che nel nostro paese il movimento è presente solamente da una ventina di anni. Siamo qui anche per conoscere altre coppie di altri paesi che condividono i nostri ideali e con cui poterci confrontare; nel nostro paese non siamo in molti».
Yannick Boisvert, 50 anni ad agosto, è un elettrotecnico Canadese: «questo incontro è fantastico. È impressionante vedere così tante persone da così tanti paesi che condividono una stessa visione. Questi giorni saranno sicuramente d’ispirazione per esortarci a far crescere il movimento in Canada».
Dall’Australia abbiamo invece Michael, ricercatore in ambito sanitario, che ha accompagnato la madre Janet: «io ufficialmente non faccio parte del movimento, ma ho potuto partecipare al raduno in via eccezionale per poter accompagnare mia madre e aiutarla. Credo che questo sia uno dei più belli ed importanti incontri internazionali organizzati dai cattolici. Spero che questa realtà possa diffondersi sempre di più nel mondo per avvicinarsi al Signore e per accrescere ulteriormente questa grande famiglia».
Esther, quarantasettenne insegnante della scuola primaria, e Mattais, sessantenne ex bibliotecario universitario ora in pensione, sono una coppia proveniente dal Malawi con quattro figli e una nipotina: «è la prima volta che veniamo qua in Europa, abbiamo trovato tutte persone molto gentili ed accoglienti. Siamo qui per conoscere altre coppie, ma anche per farci testimoni delle fragilità del nostro paese. In Malawi ci incontriamo ogni mese con la nostra comunità, a cui riporteremo sicuramente la nostra esperienza qui a Torino che è sicuramente stata d’ispirazione, e una volta l’anno con i membri dell’Equipe Notre Dame della regione di cui facciamo parte. Inoltre ogni quattro anni viene organizzato un incontro nazionale per tutti gli equipiers malawiani».